È da poco iniziata l’undicesima edizione della “Plastic Free July”, la campagna dedicata alla riduzione della produzione di rifiuti di plastica nel mese di luglio (e oltre!).
Ormai siamo letteralmente immersi dalla plastica, iniziando dalle temibili isole disperse nell'Oceano Pacifico fino ad arrivare agli ammassi di plastica che si aggirano periodicamente nelle vicinanze dell'isola d'Elba, nel Mar Tirreno (a casa nostra, non a qualche migliaio di Km nell’oceano!). A queste si aggiunge una vera e propria “zuppa di plastica” composta da migliaia e migliaia di micro particelle invisibili, che inquinano i nostri ecosistemi imperterriti.
Se fino a oggi hai guardato questi inquietanti fenomeni da lontano, devi sapere che purtroppo sono solo la punta dell'iceberg.
La plastica è ormai entrata a far parte della catena alimentare: ora anche alcuni alimenti diventano per l’uomo fonte di microplastiche, ovvero frammenti di plastica, più piccoli di cinque millimetri di diametro.
Microplastiche: dall'ambiente al nostro intestino
La notizia shock arriva dallo studio «Environment International» della Vrije Universiteit Amsterdam che ha contato le microplastiche presenti nella circolazione sanguigna di 22 donatori: di questi 17 presentavano tracce di plastica nel sangue, cioè l’80%.
Ma come finiscono le microplastiche nel nostro corpo?
Imballaggi alimentari, abiti, cosmetici, oggetti a base plastica usati nella vita di tutti i giorni. Purtroppo sì amici, anche se non la vediamo, la plastica ormai si trova in tutto quello che mangiamo, nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo. E questo fenomeno si riscontra sin dalla prima infanzia, come dimostra lo studio pubblicato su Nature che ha riscontrato che i bambini allattati artificialmente ingeriscono milioni di microplastiche al giorno.
Le conseguenze delle microplastiche nel corpo? Troppo presto per dirlo!
Al momento però gli effetti sugli uomini sono ancora sconosciuti.
Cos’è certo è che sicuramente sono una minaccia per la salute umana e soprattutto per il microbioma intestinale, che potrebbe determinarsi a partire dal deposito di questi materiali negli organi.
Ma ora veniamo alla parte in cui parliamo di come evitare (o almeno limitare) l’invasione della plastica.
Da dove iniziare? Beh la buona notizia è che l’Unione Europea ha emanato la Direttiva europea Sup (Single Use Plastic), nata per regolare e quindi bandire la circolazione di plastica usa e getta su tutto il territorio europeo e, in Italia, è entrata in vigore lo scorso 3 luglio.
Questo è sicuramente un buon inizio, ma non è abbastanza!
Come possiamo ridurre la quantità di plastica che mangiamo?
Come abbiamo appena visto, tutta la catena alimentare è compromessa e decidere di mangiare solo alimenti senza microplastiche è veramente difficile, ma possiamo scegliere di dire no alla plastica usa e getta.
Ogni quanto svuoti il cestino della plastica? E quante volte trovi imballaggi che contenevano insalate, verdure, erbe aromatiche, frutta, ecc.?
Se ti metti a contare sicuramente fanno parte della maggior parte dei tuoi rifiuti.
Al contrario delle microplastiche (quasi inevitabili) che si trovano nel pesce che mangiamo, le microplastiche nella frutta e verdura sono facilmente evitabili!
Hai mai pensato di fare l’orto?
Se vuoi davvero provare l'ebbrezza di mangiare qualcosa totalmente (o quasi) plastic free: puoi pensare di coltivare tu il tuo cibo!
Avere un orto in casa significa avere tutte le varietà preferite a portata di mano, questo non solo evita la corsa al supermercato per comprare qualcosa di salutare, ma soprattutto evita di generare plastica inutilmente.
Anche in città coltivare è possibile e può essere molto più facile di quello che pensi grazie all’agricoltura verticale.
Con Poty, l’orto verticale automatizzato, per esempio, puoi coltivare direttamente sul tuo balcone: ti basta un metro quadro per avere un orto ricco di frutta e verdura nel totale rispetto dell’ambiente.
Se vuoi farti un po’ di cultura sull’agricoltura urbana (o hai paura di non avere spazio) ti consiglio di leggere: Orto verticale vs orto tradizionale: quali sono le differenze?
Per noi di Hexagro coltivare vuol dire essere eco-friendly, crescere prodotti sani e nutritivi, utilizzando come ingredienti principali la passione, il divertimento e il benessere.
Anche noi nel nostro piccolo cerchiamo di combattere il consumo di plastica, il nostro orto infatti è prodotto utilizzando PET (plastica riciclata al 100%). Per una produzione di 500 vasi utilizziamo 2500 vasi che equivalgono a 1.000 Kg di plastica riciclata che torna in vita e non è dannosa! Produce un orto verticale molto resistente che può essere usato tutto l'anno e riutilizzato per anni e anni.
Altri consigli per uno stile di vita plastic-free:
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Iniziamo “banalmente” con il basta bottigliette di plastica! Banalmente tra virgolette per il semplice fatto che sono tra le principali responsabili delle isole che popolano i mari. Cosa puoi fare? Passa alla mitica borraccia di metallo: indistruttibili, facili da lavare e leggere da trasportare, non te ne pentirai!
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No alla pellicola per conservare, sì a prodotti multiuso super ecologici come Apepak un involucro fatto con cotone e cera d'api biologica che si adattano ad ogni tipo di alimento garantendo la conservazione e il mantenimento delle proprietà di ogni prodotto.
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Detersivi alla spina: parlando di pulizie, chi le fa sa quanti contenitori e spruzzini vanno e vengono. Per questo si può ricorrere ai prodotti venduti sfusi, in confezioni di plastica riutilizzabili reperibili direttamente in negozio o addirittura imbottigliati in contenitori che si possono portare da casa. È ormai facile trovare dei corner adibiti a distributori.
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Argomento un po' più attuale: le mascherine e guanti! Il Covid ha provocato un aumento vertiginoso della produzione di questi prodotti di protezione. È vero che dobbiamo sottostare a determinate normative, ma cerchiamo di evitare il sovra consumo ri-utilizzando i guanti (magari portarli da casa) e usando maschere di stoffa (dove consentite).
E tu quali attività hai intenzione di intraprendere per iniziare a fare la tua parte?
Chiunque può aderire al Plastic Free July, eliminare la plastica usa e getta dalla propria vita quotidiana. Ma quella del luglio plastic-free è una sfida che punta su un piccolo sforzo del singolo per ottenere enormi risultati a livello globale: l’unione fa la forza!
Unisciti alla rivoluzione green e dì di no alla plastica durante il mese di luglio con Plastic Free July.
#PlasticFreeJuly e #MyPlastcFreeJulyChallenge.
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